Raffaella Romagnolo presenta "Di luce propria" - Mondadori.

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Antonio Casagrande, classe 1855, è cresciuto senza genitori al Pamattone, l’ospedale genovese che accoglie gli orfani. Niente lo distingue dagli altri bambini abbandonati se non un occhio cieco, che rende difficile la sua adozione. Quando ha 11 anni arriva a portarselo via Alessandro Pavia, un patriota, repubblicano, chimico dilettante e fotografo e insegna al ragazzo tutto quello che sa: la magia dell'alfabeto, l'incanto dei caruggi, la passionaccia per la politica, l'amore per la giustizia e l’arte nuovissima della fotografia. Proprio lì, in un giorno di festa, Antonio scopre il suo potere: liberato dalla benda, potenziato dall’obiettivo della macchina fotografica, l’occhio cieco vede ciò che nessuno può vedere, il destino, l’ineluttabile.

È un dono, forse. Secondo Antonio, una maledizione.

Dialoga con l'autrice Beppe Gnesotto della libreria Alberi d'Acqua.